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Laboratorio di Pedagogia Generale: - PowerPoint Presentation

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Laboratorio di Pedagogia Generale: - PPT Presentation

scuola di Barbiana 7112017 profssa Sandra Chistolini AA 20172018 RESTO SUI MIEI PASSI G1 LE Sante Scolare Matilde Allena matildeallenagmailcom Noemi Angelelli angelellinoemigmailcom ID: 737268

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Presentation Transcript

Slide1

Laboratorio di Pedagogia Generale:

scuola di

Barbiana 7/11/2017prof.ssa Sandra Chistolini A.A. 2017/2018

RESTO SUI MIEI PASSIG1: LE Sante ScolareMatilde Allena matilde.allena@gmail.com Noemi Angelelli angelelli.noemi@gmail.com Denise Balata D’Ubaldo denisebalata@libero.it Manuela Barbara manuela2298@hotmail.itAlice Bartolozzi ali.bartolozzi@stud.uniroma3.it

Matilde Allena

Questo

Power

Point contiene foto della Scuola di

Barbiana

documentazioni storiche per gentile concessione della Fondazione don Lorenzo

Milani

, 7 novembre 2017Slide2

...Una scuola diversa dalle altre

LA

QUOTIDIANITÀ NELLA

SCUOLA DI BARBIANA...

Non esistono nè voti, nè pagelle, nè rischio di bocciare o ripetere.

La scuola è situata a Barbiana, è privata e destinata alla classe povera.

È suddivisa

in due stanze della canonica, più due per l’officina.

Non si usano i libri, si studia dal giornale.

Il fondatore è un prete, la scuola è laica.

I ragazzi di Barbiana scelgono la scuola per lavorare meno.

È importante

saper comunicare ed utilizzare la parola.

L’orario è dalle otto di mattina alle sette e mezzo di sera. I giorni di scuola sono 365.

Gli scolari sono i protagonisti, responsabili nel processo di insegnamento-apprendimento.

Noemi

Angelelli

Fonti: Libro «Lettera a una professoressa» Scuola di

barbiana

, 1996, libreria editrice fiorentina, collana scuola famigliare; sito web «www.

donlorenzomilani.it

»

«Dico quello che so ai giovani operai e contadini

(Esperienze pastorali pag. 238)

* La parola è la chiave fatata che apre ogni porta.

(Lettere di

d.L.M.

, priore di

Barbiana

, del 26.3. 56)

«Con la scuola non li potrò far cristiani ma li potrò far uomini

(Esperienze pastorali pag.200)

«Non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali

(Lettere a una professoressa pag.55)Slide3

‘’LA CULTURA È L’OTTAVO SACRAMENTO’’

Don Lorenzo Milani

Ridare la parola ai poveri per far fronte alla sottomissione operata dalla classe borghese Acquisizione di una cultura NON nozionistica ma che parte proprio dalla realtà quotidiana Educatore severo e autoritario  formazione di persone adulte  NO crocefissi nelle aule per far riflettere i giovani intorno agli interrogativi religiosi

Lavori di gruppo

Denise Balata D’UbaldoSlide4

PRESENTAZIONE e AVVIO DEL PROGETTO

La maestra legge il passo di riferimento ne

“Lettera a una professoressa”

ed espone ai bambini il progetto nelle sue modalità, tempistiche e finalità, esplicitando il destinatario.

COSTRUZIONE DEL MATERIALE

DEFINIZIONE SITUAZIONE INIZIALE e SUDDIVISIONE IN GRUPPI

Si costruiscono insieme ad un falegname tre cassette chiuse nelle quali ciascun bambino, nel corso della prima parte dell’anno, sarà libero di inserire dei fogli relativi ad idee personali su: PERSONAGGI,

LUOGO e TEMPO.

Si aprono le cassette e, partendo dalle idee individuali, si definisce la situazione iniziale della storia. I bambini vengono suddivisi in tre gruppi che si occuperanno rispettivamente dell’inizio, dello svolgimento e della fine del racconto. Questi lavoreranno a casa e progressivamente l’uno rispetto all’altro.

Si assembla in classe il testo producendone una copia per ogni bambino in modo tale che possa rivederlo autonomamente e cogliere i suggerimenti da parte di esterni: familiari, amici, fratelli.

INTEGRAZIONE SEQUENZE e FEEDBACK ESTERNO.

ELABORAZIONE FINALE e CONDIVISIONE

I bambini si confrontano sul feedback, apportano eventuali correzioni

ed elaborano il testo finale che sarà letto ai compagni della prima primaria dello stesso istituto.

Elaborazione collettiva di un testo narrativo. Proposta educativa per bambini di una quinta della scuola primaria e indirizzata alla lettura in una classe prima, nell’ambito di un progetto di continuità.

“Basta uno scritto solo in tutto l’anno, ma fatto tutti insieme”

Bambini;

Insegnante;

Falegname;

Famiglie;

Compagni più piccoli

.

PARTECIPANTI

OBIETTIVI e FINALITÀ

educare l’alunno a relazionarsi con l’altro affermando le proprie idee, nel rispetto del contesto e delle idee altrui;

stimolare immaginazione e creatività verbale;

acquisire conoscenze e competenze relative alla struttura di un testo narrativo (unità e sequenze);

stimolare confronto e collaborazione attivi;

educare l’intelligenza manuale ed aprire gli orizzonti dei bambini verso un mestiere antico ed artigianale;

educare l’alunno a gestire feedback positivi e negativi; educare al decentramento cognitivo e alla generosità; Alice BartolozziSlide5

Il M.I.T.E.

M.I.T.E. è l’acronimo di Multiple

Interaction Team Education. Questa metodologia è basata sull’interazione di più persone,abilità,situazioni,procedimenti,contesti ed

ha lo scopo di promuovere una nuova conoscenza orientata all’educazione. EffettiAbbiamo imparato a collaborare tra di noi,dividendoci il lavoro da fare. Ognuna ha aiutato l’altra dandogli consigli e approfondimenti trovati o acquisiti personalmente.MezziWhatsappSkypePower pointEmailWebTestimonianza di Lauro Seriacopi, Fondazione don Lorenzo Milani, 7 novembre 2017

Libro «Lettera a una professoressa»

Abilità

Studiare Collaborare Sintetizzare e

Cercare notizie Spiegare

Docente

Chistolini

Alice

Matilde

Noemi

Denise

Lauro

Seriacopi

Fondazione don Lorenzo

Milani

, 7 novembre 2017

Manuela Barbara

Manuela

Risultati

Grazie al laboratorio abbiamo potuto approfondire la figura di Don Milani e osservare personalmente la scuola da lui fondata.

Andare a

Barbiana

e percorrere il sentiero della Costituzione ci ha fatto immedesimare negli studenti di Don Milani e comprendere maggiormente che la voglia di imparare supera qualsiasi

cosa.Siamo

contente di aver collaborato per questo progetto,di esserci conosciute e siamo soddisfatte del nostro risultato.Conoscenza comune Tra i principi pedagogici possiamo affermare che la scuola dell’obbligo non può bocciare perché non ci deve essere una selezione che invece si sarà con la scuola secondaria.I bambini montanari non sono meno intelligenti dei bambini di città perchè sono tutti uguali ma con abilità diverse.L’alfabetizzazione è un modo per eliminare le differenze di classe.