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Strategie didattiche inclusive - PowerPoint Presentation

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Uploaded On 2017-07-27

Strategie didattiche inclusive - PPT Presentation

Uno sguardo globale nellottica del funzionamento bio psico sociale Un viaggio di mille miglia inizia con un passo solo La scuola italiana ha vissuto diverse fasi Dallesclusione alla medicalizzazione ID: 573429

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Presentation Transcript

Slide1

Strategie didattiche inclusive

Uno sguardo globale nell’ottica del funzionamento bio

psico

socialeSlide2

Un viaggio di mille miglia inizia con un passo solo …

La scuola italiana ha vissuto diverse fasi:

Dall’esclusione alla medicalizzazione

Dalla medicalizzazione all’inserimento

Dall’inserimento all’integrazione

Dall’integrazione all’inclusioneSlide3

Escludere – integrare - includere

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Slide4

Ma siamo proprio sicuri: Nodi critici

Esistono oggi in Italia situazione di esclusione dalla scuola?

Assistiamo a medicalizzazione dei tempi scolastici?

L’integrazione è sempre di qualità?

Quali le difficoltà per l’inclusione?Slide5

Integrare non significa includereSlide6

Logica della cattiva integrazione

Insegnante di sostegno

Alunno con disabilità

Organizzazione didattica

Punta al “fare” del bambino con disabilità

Attenzioni educative

Rivolte alla dimensione

scolastica Slide7

Le questioni che orientano il percorso

Cosa è una strategie didattica inclusiva

Qual è il ruolo degli insegnanti

Quali aspetti degli studenti considerare

Quali ambiti educativi osservareSlide8

Gli sfondi integratoriSlide9

La cornice relazione

prima la relazione … e poi la didattica!

Cosa significa creare una relazione buona?

Valore positivo intrinseco: una relazione è buona, quando mi fa stare bene

Valore positivo strumentale: una relazione è buona, quando è utile a far “funzionare”

Valore positivo collettivo: una relazione è buona quando viene vissuto come positivo da tutti i partecipantiSlide10

Le buone e cattivi relazioni

Le buone relazioni, hanno bisogno di

Le cattive relazioni, sono spesso:

Tempo e di tempi

Occasioni di crescita

Incontri significativi

Flessibilità

ProgettazioneIndividualizzazione e personalizzazioneFrettolose

RipetitiveNoioseRigideDestrutturate/non programmateFuori dai contestiSlide11

Per una buona relazione c’è bisogno di:Slide12

La cornice affettiva

L’apprendimento è un’attività ricca di affettività

La vita scolastica è vita affettiva

La relazione didattica è la base per processi di insegnamento/apprendimento significativi

Non si impara se non in un contestoSlide13

Per un’attenzione alle emozioni e agli stati d’animoSlide14

La cornice metodologica - didattica

Sviluppo delle resilienza collettiva

La risorsa dei “compagni di classe”

Adattamento degli obiettivi e materiali di classeSlide15

Sviluppo della resilienza collettiva

Una classe resiliente è una classe forte e ricca di risorse, equilibrato e con alunni capaci di:

Vedersi competenti ed efficaci nell’apprendimento

Definire e scegliere obiettivi in modo autonomo

Comportarsi in modo appropriato al contesto

Vivere

ralzioni

autentiche con insegnanti e compagniSlide16

La risorsa dei compagni di classeSlide17

Adattamento degli obiettivi curricolari e materialiSlide18

I processi di scolastici nella

microdinamica

di insegnamento - apprendimento

Ruolo chiave dell’ “

imput

” all’azione ( chi lo da, come, quali i tempi)Partire dai vissuti degli alunni (creando ponti, aprendo porte)Creare condizioni facilitanti chiare e condiviseSlide19

Ruolo chiave dell’ “input” all’azione ( chi lo da, come, quali i tempi)

Utilizzo di materiali chiari, adeguati all’età, mai infantilizzanti

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“Disabilità cognitiva non significa eterna infanzia”

Individuare diversi canali comunicativi e modalità:

orale,testi, storie, immagini, situazioni problema, fotografie, schemi, mappe

Scelta del tono della voce, della postura, dei contenuti adeguati “dai, vediamo se oggi hai voglia di lavorare …”, “anche oggi non hai voglia di far niente?”Slide20

Lo dicono le indicazioni nazionali …

Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali.

La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tenere conto della

singolarità

e

complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue

aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e formazione.Slide21

Creare condizioni facilitanti chiare e condivise

Evitare il circolo vizioso delle esclusioni, microesclusioni e microespulsioni

Coinvolgere i compagni di classe nella fase organizzativa e inclusiva

Uniformità dei rapporti tra i diversi insegnanti, responsabilità condivisa e funzione docente allargataSlide22

Inserire oggi

Il rischio di microesclusioni e microespulsioni

Integrare significa essere fisicamente/psicologicamente/affettivamente nella classe

Dove si svolge la didattica oggi? Classe,laboratorio, aula sostegno … o corridoio?

Rischio di “degenerazione strisciante” da integrazione a segregazione

Il focus non è uscire dalla classe, ma la divisione degli spazi in “fuori” (alunni serie B) e “dentro” la classe

Simone Consegnati, LUMSA, RomaSlide23

Microesclusioni e Microespulsioni

secondo

Ianes

Per microesclusione si intende l’atteggiamento degli insegnanti che separano anche dentro il contesto classe

Le microespulsioni

(uscire dalla classe e dal contesto di normalità) sono le uscite temporanee dalla classe e si dividono in:Uscite per meccanismi pull (qualcosa ti tira fuori, ad es insegnante perché non sa gestire l’alunno)

Uscite per meccanismi push (qualcosa ti spinge fuori)Simone Consegnati, LUMSA, RomaSlide24

Concludendo …

Per creare strategie didattiche inclusive:

E’ necessaria una presa in carico globale dell’alunno nella sua interezza

E’ necessaria un’attenzione condivisa di tutto il sistema scuola

Richiede un’attenzione alla dimensione affettiva

Bisogna rivolgersi a tutti gli alunniE’ necessario creare punti di contatto tra i diversi

obiettivi didattici