La mente è importante 2 Dal cervello alla mente 1 sezione 1 principio di Kandel 1998 Kandel 1929 Nobel 2000 1998 A new intellectual framework for psychiatry Principio 1 ID: 233945
Download Presentation The PPT/PDF document "Corso 1 – Excursus" is the property of its rightful owner. Permission is granted to download and print the materials on this web site for personal, non-commercial use only, and to display it on your personal computer provided you do not modify the materials and that you retain all copyright notices contained in the materials. By downloading content from our website, you accept the terms of this agreement.
Slide1
Corso 1 – Excursus
La mente è importante?Slide2
2
Dal cervello alla mente
1° sezioneSlide3
1° principio di Kandel (1998)
Kandel
(1929, Nobel 2000)
(1998)
A new intellectual framework for psychiatry.Principio 1: Tutti i processi mentali, anche i più complessi processi psicologici, derivano da operazioni del cervello.
3
Neuroscienziato, Premio Nobel per la medicina nel 2000.Slide4
La responsabilità delle nostre azioni
Richard Dawkins
(1941.
evoluzionista
,
autore
de
Il Gene
egoista
)Perché punire le persone che agiscono in maniera antisociale? Perché non considerarle semplicemente come
persone che hanno bisogno di essere riparate? Se le nostre auto si imballano e ci mollano, le colpiamo e
prendiamo a calci?
Noi
le ripariamo.Il cervello è un sistema in gran parte in parallelo e distribuito, con un trilione di punti decisionali e centri di integrazione. Il cervello non si ferma mai nella gestione dei nostri pensieri, desideri e del nostro corpo.
4Slide5
Le neuroscienze. Il caso di Phineas Gage
Damasio
(1944)
et al.
(1994
)
The return of Phineas Gage.Phineas
sopravvisse, con percezione, memoria, linguaggio e funzioni motorie intatti, ma, come si espresse un suo compagno di lavoro in una frase divenuta celebre, «Gage non era più Gage».
Una sbarra di ferro l’aveva letteralmente trasformato in un’altra persona, mutandolo da uomo cortese, responsabile e ambizioso in un villano inaffidabile e svogliato.
5
Phineas Gage (1823–1860, ferroviere statunitense)Slide6
Phineas
Gage
(1823–1860)
Parte prima di un filmato didattico prodotto da Damasio
6Slide7
Un uomo equilibrato
Vedi video
http://youtu.be/oPAqTP7058Q
&
http://www.youtube.com/watch?v=jK1sj4JEJ2o&feature=share&list=UU943UnajVxe9SpFJpwxpLsQ
7Slide8
La Prosopagnosia
La
prosopagnosia
è
un deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di
riconoscere correttamente i volti delle
persone.
8Slide9
Prosopagnosia
L’area
specifica del cervello di solito
associata
con
la prosopagnosia
è il giro fusiforme, in particolare dell’emisfero destro.9Slide10
La donna nel video non riconosce né la foto di Bruce Springsteen, né la foto che la ritrae
10
Vedi
video
http://youtu.be/vwCrxomPbtYSlide11
La delusione
di Capgras
Hirstein
& Ramachandran
(1951)
(1997). Capgras syndrome: a novel probe for understanding the neural representation of the identity and familiarity of persons.La Sindrome
di Capgras
è un raro disordine neurologico. Chi ne è colpito vive nella ferma convinzione che le persone a lui care siano state rimpiazzate da replicanti, alieni o semplicemente da impostori a loro identici.
Il disturbo può estendersi ad animali domestici o luoghi familiari.Ramachandran ipotizza l'origine della sindrome in una disconnessione tra la corteccia temporale, in cui le facce vengono riconosciute, e
il sistema limbico, legato alle emozioni: una dissociazione tra memoria e
sentimenti
11Slide12
Sindrome di Capgras
Caso studiato da Ramachandran
12Slide13
Nel video si vede il paziente che riconosce il padre quando gli parla per telefono (mentre dubita di lui quando lo vede di persona).
Vedi
video
http://youtu.be/dqBGzkz1oDU
13Slide14
14
Storia delle teorie moderne sulla natura del cervello
2
° sezione:
equipotenzialità e comportamentismoSlide15
Lo sviluppo del cervello:
Equipotenzialità
Karl
Lashley
(1890–1958) and
Donald Hebb
(1904–1985)
nel 1948 si confrontarono
su una
questione
Il cervello è una tabula rasa ed è in gran parte plastico o il cervello è vincolato
e in qualche modo determinato nella sua struttura?Steven Pinker,(1954)
(
2002
).
The Blank Slate: The Modern Denial of Human Nature.
15Slide16
Lo sviluppo del cervello:
Equipotenzialità
Karl
Lashley
È stato
uno dei primi ricercatori ad impiegare metodi fisiologici e di analisi per lo studio dei meccanismi cerebrali e
dell’intelligenza
negli animali; ha prodotto danni alla corteccia cerebrale nei ratti e quantificandoli,
misurando il loro comportamento prima e dopo aver provocato
le lesioni.
Mentre
la quantità di tessuto corticale rimosso influenzava l’apprendimento e la memoria dei ratti, la posizione no.Ha proposto 2 principi di:azione
di massa l’azione del cervello nel suo insieme determina le prestazioni.
Equipotenzialità
ogni parte
del cervello può svolgere un
dato
compito, quindi
nessuna specializzazione.
16Slide17
Lo sviluppo del
cervello:
Equipotenzialità
Paul
Weiss
(1898–1989)
,
neurobiologo
austriaco, sostenitore del cervello non dominio specifico nel suo sviluppo, che coniò la famosa frase la funzione precede
la forma.
I
nervi crescono
con caratteristiche specifiche per quell’arto o in modo casuale, adattandosi poi attraverso l’uso ad
essere neuroni arto?Scoprì che trapiantando
arti
di salamandra
questi si innervavano apprendendo il movimento in modo del tutto coordinato
e sincronizzato con
l’arto
adiacente.
17Slide18
Lo sviluppo del cervello:
Equipotenzialità
John
Watson
(
1878–1958)
, Johns Hopkins
University, amico
di Lashley, portavoce del behaviorismo
e un blank-slater,
scrisse
nel 1924/1930, «Datemi una dozzina di bambini di sana e robusta costituzione e un ambiente organizzato secondo miei specifici principi, e vi garantisco che sarò in grado di prenderne uno a caso e di educarlo a diventare qualunque tipo di specialista io possa scegliere—un medico, un avvocato, un artista, un imprenditore,
e, sì, anche un mendicante o un ladro, indipendentemente dal suo talento, inclinazioni, tendenze, capacità, vocazioni e razza dei suoi antenati» (Behaviorism, pag
. 82).
18Slide19
Lo scimpanzé e il bambino 1/6
Winthrop
(1898–1972)
& Luella Kellogg
, (1933).
The Ape and the Child: A
Study
of
Environmental
Influence
Upon
Early Behavior.Winthrop, professore di psicologia all’Università dell’Indiana, nel 1927 ideò un esperimento: pensò di
allevare una scimmia antropomorfa in un ambiente umano.Con la collaborazione della moglie Luella, avrebbe fatto crescere insieme un bambino (Donald)
e uno
scimpanzé (Gua)
, trattandoli entrambi come esseri umani, per vedere se lo scimpanzé allevato in quelle condizioni avrebbe sviluppato capacità umane.
19Slide20
Lo scimpanzé e il bambino 2/6
Donald aveva 10 mesi e Gua 7½ quando venne ad abitare con i Kellogg nel 1931.
Gua, fin dall’inizio, venne trattata come un bambino. La vestirono e le misero le calzature rigide che i bambini portavano in quell’epoca. Non era tenuta in gabbia, né legata. Le venne insegnato a usare il vasino. Le spazzolavano i denti. Le venivano dati gli stessi cibi di Donald e aveva i medesimi orari per il sonno e il bagnetto.
A prescindere dalla diversità di temperamento rivelata dalle fotografie, i due erano straordinariamente ben accoppiati.
20Slide21
Lo scimpanzé e il bambino 3/6
Nell’infanzia,
gli scimpanzé si sviluppano più rapidamente degli esseri umani
, ma Donald aveva due mesi e mezzo di più, e questo contribuiva a bilanciare la situazione. Giocavano insieme come fratelli, inseguendosi intorno ai mobili, fra risse e risate.
Se uno piangeva, l’altro cercava di consolarlo accarezzandolo o abbracciandolo; se Gua si alzava dal sonnellino prima di Donald «era difficile tenerla lontana dalla porta della sua camera».
21Slide22
Lo scimpanzé e il bambino 4/6
Gua era più divertente di Donald.
Quando i Kellogg le facevano il solletico o le facevano fare le capriole, rideva come un bambino. Se cercavano di farle fare a Donald, questi si metteva a piangere.
Gua era più affettuosa (esprimeva il suo affetto con baci e abbracci) e più disponibile.
Mentre la vestivano, la scimmia ma non il bambino, infilava le braccia nelle maniche e chinava la testa per farsi annodare il bavaglino.
Se commetteva una marachella e veniva rimproverata, emetteva delle grida lamentose e si buttava nelle braccia di chi la rimproverava offrendo un «bacio di riconciliazione» e mandando un sospiro di sollievo quando le veniva permesso di darlo.
22Slide23
Lo scimpanzé e il bambino 5/6
Spesso Gua era più svelta del flemmatico Donald
nell’imparare ad assolvere i compiti imposti dalla vita civile, era più pronta a obbedire agli ordini impartiti a voce, a imparare a mangiare con il cucchiaio, e a far capire quando aveva bisogno del vasino.
C’era, tuttavia, un campo in cui il bambino era chiaramente superiore:
Donald era un miglior imitatore
.
«Infatti, il più delle volte era Gua la più intraprendente, o il leader quando si trattava di inventare un nuovo giocattolo o un nuovo gioco, mentre il bambino era più portato ad adattarsi al ruolo di imitatore o seguace.»
Così Donald imparò da Gua la deplorevole abitudine di mordicchiare il muro. Imparò anche un certo numero di espressioni del linguaggio degli scimpanzé, il «latrato del cibo», per esempio.
A diciannove mesi, il bambino americano medio è in grado di pronunciare più di cinquanta parole e comincia a metterle insieme per formare delle frasi.
A diciannove mesi, Donald riusciva a dire in inglese soltanto tre parole
.
A questo punto l’esperimento venne interrotto e Gua fu rimandata allo zoo.
23Slide24
Lo scimpanzé e il bambino 6/6
I Kellogg avevano cercato di educare una scimmia a diventare un essere umano. Era risultato, invece, che
Gua stava educando un bambino a diventare una scimmia
.
L’esperimento ci fornisce maggiori informazioni sulla natura umana che su quella degli scimpanzé.
Se Gua non fosse stata rimandata allo zoo, Donald avrebbe imparato a parlare l’inglese? Sì, certamente.
Come i bambini i cui genitori sono immigrati da poco in un paese straniero o sono totalmente sordi. Questi bambini non parlano la lingua del paese d’accoglienza a casa: l’hanno imparato fuori di casa.
La stessa cosa sarebbe successa a Donald. Se non avesse imparato l’inglese per poter comunicare con i genitori, l’avrebbe imparato con gli altri bambini del quartiere. Quando il suo mondo sociale si fosse esteso a includere altri compagni di giochi oltre a Gua, avrebbe scoperto che fuori di casa nessuno parla lo
scimpanzese
.
24Slide25
Gua & donald
Test comparativo su due infanti, una scimpanzé e un umano, approssimativamente della stessa età, condotto dai coniugi
Kellogg
tra il 1931 e il 1932 per 9 mesi.
Nel filmato
Donald
ha tra i 10 e i 14½ mesi; mentre Gua
tra i 7½ e 12 mesi.
https://www.youtube.com/watch?v=h-4Wl3sxtj4
25Slide26
26
Storia delle teorie moderne sulla natura del cervello
3° sezione:
neurospecificitàSlide27
Lo sviluppo del cervello:
Connessioni neuronali e neurospecificità
Donald
Hebb,
(1904-1985)
1949, The Organization of Behavior: A Neuropsychological Theory,
segnò la fine del behaviorism Respinse le idee di
Ivan Pavlov
(1849-1936
, Nobel 1904)
, il grande fisiologo russo, che aveva visto il cervello come un unico grande arco riflesso.Contrariamente ai comportamentisti che pensavano che il cervello semplicemente reagisse agli stimoli, ha riconosciuto che il cervello era sempre in funzione, anche quando non c’era nessuno stimolo presente.Neuroni che
scaricano insieme, si legano assieme e formano la base per l’apprendimento e la
memoria.
Neuroni connessi tra loro
possono continuare a
scaricare anche dopo
un evento che li ha
innescati
e
questa
persistenza è una forma di memoria e
il
pensiero è
l’attivazione
sequenziale
di queste reti neurali
.
Si cominciava a
capire
che una volta che le informazioni
sono state apprese
e
memorizzate,
specifiche aree cerebrali
avrebbero
utilizzato le informazioni in
differenti e particolari modi.
27Slide28
Maternal
deprivation
Harry Frederick Harlow
(1905-1981)
,
American psychologist best known for his
maternal-separation and social isolation experiments on rhesus monkeys, which demonstrated the importance of care-giving and companionship in social and cognitive development.
28Slide29
social isolation
Harry Frederick Harlow
(1905-1981
)
John Bowlby
(1907–1990
) was a British psychologist,, notable for his interest in child development and maternal attachment.Mary Ainsworth
(1913–1999) in the 1960s and 70s found that children will have different patterns of attachment depending primarily on how they experienced their early caregiving environment.
Four
different attachment classifications have been identified in children:
secure attachment, anxious-ambivalent attachment,
anxious-avoidant attachment, and
disorganized
attachment.
29Slide30
Depressione anaclitica
René
Spitz
(1887-1974
)
psicoanalista austriaco naturalizzato statunitense
Condusse studi sui bambini ospedalizzati, quindi in situazioni di deprivazione di stimoli, elaborò la teoria sulla depressione anaclitica (1952) e descrisse in ordine progressivo i comportamenti di bambini che vengono separati dalla persona che si prendeva cura di loro. Tali comportamenti furono:
I mese: lamentele e richiami;II mese: pianto e perdita di peso;
III mese: rifiuto del contatto fisico, insonnia, ritardo nello sviluppo motorio, assenza di mimica , perdita continua di peso;
Dopo il II mese: cessazione del pianto, stato letargico.30Slide31
Lo sviluppo del cervello:
Connessioni neuronali e neurospecificità
Roger
Sperry
(
1913–1994,
Nobel 1981), studente di Weiss
Cambiò le connessioni nervose dei muscoli flessori
con quelli estensori nella
zampa posteriore di
alcuni ratti
, invertendo il movimento della caviglia, per vedere se gli animali potevano imparare a spostare il piede correttamente ( Weiss).I ratti non si corressero mai,
anche dopo lunghe ore di formazione.
31Slide32
Lo sviluppo del cervello:
Connessioni neuronali e neurospecificità
Weiss
aveva fatto una pessima scelta
utilizzando
nei suoi esperimenti una salamandra come modello umano;
La rigenerazione
del sistema nervoso è
presente solo nei vertebrati inferiori, cioè, pesci, rane e salamandre
.Secondo Sperry i neuroni crescono cercando connessioni attraverso
filopodi
(sottili
proiezioni di una cellula) per vedere da che parte andare, e a causa di un gradiente chimico, trovare il loro specifico punto di contatto.Questa scoperta fondamentale ha portato al concetto, ancora oggi prevalente nel campo delle neuroscienze, di specificità neurale.
32Slide33
Lo sviluppo del cervello:
Connessioni neuronali e neurospecificità
Mentre
Lashley
e
Weiss sembravano aver dimostrato che le aree del cervello erano indifferenziate e
intercambiabili,
Sperry aveva dimostrato il
contrario:la maggior parte delle reti cerebrali sono determinate geneticamente da qualche codifica chimico o fisico-chimico di percorsi e collegamenti.
Questo modo di vedere il cervello, dominio specifico, si chiama anche hardwired
la
differenziazione, migrazione, e la guida degli assoni delle cellule nervose è sotto
controllo genetico.33Slide34
Esempio: Dio nella mente
Fingelkurts
&
Fingelkurts
(2009)
Is our brain hardwired to produce God, or is our brain hardwired to perceive God? A systematic review on the role of the brain in mediating religious
experience
Il
nostro cervello
è cablato per credere e produrre Dio o per percepire e
fare esperienza di
Dio?
Newberg &
d’Aquili (2000) The Creative Brain/The Creative Mind«Per cominciare, è importante distinguere cosa si intende per cervello e cosa si intende per mente
, dal momento che questi termini sono spesso usati piuttosto liberamente. Forse il modo più semplice per capire il rapporto tra la mente e il cervello è quello di considerare il cervello come la struttura che svolge tutte le funzioni e la mente come il prodotto di queste funzioni. Così, la mente e il cervello possono essere considerati due modi di guardare la stessa cosa
. Il cervello si riferisce più ai componenti strutturali, e la mente si riferisce più ai componenti
funzionali
»
pag
. 54.
Newberg et al
(2001)
Why God won’t go away: brain science and the biology of belief
.
Trad
. It.:
(
2001)
Dio nel cervello. La prova biologica della fede
34Slide35
35
Storia delle teorie moderne sulla natura del cervello
4
° sezione:
nature-versus-
nurtureSlide36
Lo sviluppo del cervello:
Esperienza
Un approccio
nativista
puro
non
riesce a spiegare le differenze che all’interno di una stessa specie sono dovute agli apprendimenti
.Nature versus nurture (Galton
(1822–1911) cugino di Darwin)
Judith R. Harris
(1938)
(1998) The Nurture Assumption: Why Children Turn Out the Way They Do.
Trad. It. Non è colpa dei
genitori.
Il
libro
critica
la convinzione che i genitori
siano
il fattore più importante nello sviluppo del
bambino.
Judith R. Harris
(2006)
No Two Alike: Human Nature and Human Individuality
.
Harris tenta di spiegare perché le
personalità delle persone siano
così
diverse anche tra gemelli monozigoti che
crescono nella stessa
casa.
36Slide37
Lo sviluppo del cervello:
Esperienza
Ladan
and
Laleh
Bijani
(1974–2003)
, Iran.
«Siamo due persone completamente separate che
sono bloccate l’una all’altra»
«
Abbiamo
diverse visioni del mondo, abbiamo diversi stili di vita, pensiamo in modo molto diverso ai problemi».Il conflitto sulle future carriere è stato uno dei motivi che le hanno mosse a subire l'intervento chirurgico. Ma non era certo il solo.
37Slide38
Lo sviluppo del cervello:
Esperienza
Peter
Marler
(
1928–2014) studiò il canto degli uccelli.
Osservando dei passeri,
ha riscontrato che i giovani passeri erano desiderosi e in grado di imparare una serie di suoni
solo durante un breve periodo sensibile che variava da 30 a 100 giorni.Isolò alcuni passerotti durante questo periodo sensibile e li ha esposti al cinguettio di un dialetto del proprio gruppo e a un dialetto alieno.
I passerotti hanno imparato il dialetto a cui erano
stati esposti.
Il
dialetto imparato dipendeva dalla loro esperienza.Poi espose dei passerotti anche al cinguettio di una specie diversa
dal passero, comune nel loro habitat naturale. I passerotti impararono solo il canto della propria specie.
Questi vincoli
innati sono
un problema per il
blank-slaters
.
38Slide39
Conoscenza dominio-specifica vs. meccanismo generale
1/2
David
(1925)
and
Ann
Premack (2000)
in
Waiting
for Manifesto 2 riportano alcuni studi sul cercopiteco condotti da Robert
Seyfarth:Il dominio del problema è
il
predatore,le categorie sono i rapaci, i leopardi e i serpenti,in presenza dei quali esso invia 3 differenti richiami.Il piccolo cercopiteco apprende la struttura di questo dominio, cioè
può imparare le categorie?No
, esso già possiede le categorie
: ciò che semmai impara è come definire in modo dettagliato i membri delle categorie.
39Slide40
Conoscenza dominio-specifica vs. meccanismo generale
2/2
Ad esempio
un giovane cercopiteco può erroneamente emettere il richiamo per i rapaci in risposta al falco (che somiglia al vero predatore), il richiamo per il serpente in risposta a serpenti inoffensivi e il richiamo del leopardo in risposta ad altri animali di terra che non rappresentano un pericolo. Esso corregge questi errori, imparando a limitare il richiamo all’animale giusto all’interno di ciascuna categoria e a rispondere più velocemente.
Tuttavia, anche quando il cercopiteco emette il suo primo richiamo
non confonde tra loro le categorie
, ad esempio non invia il richiamo per il serpente a un uccello ecc.I
cercopitechi non apprendono la struttura dello spazio del problema
. Essi nascono già con la struttura.Robert Seyfarth: Can Monkeys Talk?
https://www.youtube.com/watch?v=3lsF83rHKFc
Le teorie associazionista, comportamentista e connessionista sono pertanto
inadeguate
.40Slide41
Lo sviluppo del cervello:
Selezione vs. Istruzione
Elizabeth Spelke
(1949)
e Renée
Baillargeon
(1954)
Hanno messo a punto una procedura sperimentale che osserva la durata di fissazione visiva di un neonato quando è attratto da alcune immagini che gli vengono proiettate su uno schermo.Non potendo far ricorso a dichiarazioni verbali in bambini di pochi mesi, questi studiosi hanno utilizzato una procedura che si è avvalsa della curiosità e attenzione visiva del bambino rivolta ad alcuni eventi, quando questi manifestano
trasgressioni di regole fisiche:quanto più le immagini di un filmato riproducono fenomeni attesi, ovverosia rispettosi di leggi fisiche, tanto più è manifesto un effetto di abituazione che spinge il neonato a rivolgere lo sguardo altrove, distraendosi;
diversamente, tanto più le immagini presentano eventi inattesi, che trasgrediscono leggi fisiche, il bambino, incuriosito, continua a fissare l’evento inatteso.
41Slide42
Lo sviluppo del cervello:
Selezione vs. Istruzione
Tra i 3 e i 6 mesi, i bambini sono in grado di inferire conoscenze sul
moto degli oggetti
.
I bambini tendono a distrarsi quando gli si mostra che un oggetto a in movimento urtando un altro oggetto
b ne provoca il movimento; ma sono
attratti dalla violazione di questa legge, quando cioè gli è mostrato che l’oggetto
b prende a muoversi anche quando l’oggetto a si ferma poco prima di urtare l’oggetto b.
Tuttavia, quando gli oggetti inanimati sono sostituiti con figure umane, i bambini non sono più sorpresi nel vedere che l’oggetto b prende a muoversi anche se la figura umana non ha urtato l’oggetto,
non ritenendo questa una violazione della legge
.
I bambini già a pochissimi mesi, conoscono che le relazioni causa-effetto che governano gli esseri umani sono governate da leggi diverse da quelle fisiche.42Slide43
I bambini possiedono una morale ingenua?
Paul Bloom
(1963)
(2010)
The Moral Life of Babies
I bambini sono già esseri morali
?
Da Freud a Piaget e a Kohlberg, gli psicologi hanno a lungo sostenuto che iniziamo la vita come animali amorali. Un compito importante della società, in particolare dei genitori, è quello di trasformare i bambini in esseri civilizzati – creature sociali che possono sperimentare l’empatia, senso di colpa e di vergogna, che può sostituire gli impulsi egoistici in nome di principi superiori.I bambini vengono al mondo già dotati di nozioni morali? In caso affermativo, perché lavorare così duramente per umanizzarli
?Un crescente numero di evidenze, però, suggerisce che gli esseri umani hanno un rudimentale senso morale innato
.
43Slide44
The moral life of babies
Bloom
, P. (2010, May 9). The Moral Life of Babies.
The New York Time,
44
.
http://www.nytimes.com/2010/05/09/magazine/09babies-t.html?_
r=1&pagewanted=all
44Slide45
45
Storia delle teorie moderne sulla natura del cervello
5
° sezione:
Gli split-brain e la funzione dell’interprete