Le statue delle cinque nicchie collocate sopra il portale maggiore sono opere di Tommaso Rodari che le realizzò tra il1484 e il 1485 LA FACCIATA DEL DUOMO DI COMO I CANTIERI DEL DUOMO ID: 628059
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Il Rinascimento a ComoSlide2
Nella parte antica della città di Como,si eleva il famosissimo duomo di Como. La facciata fu realizzata tra il 1457 e il 1463. Il portale centrale reca sul basamento la data “3 luglio 1459” ed è probabilmente la data della realizzazione del portale stesso, opera di Amuzio da Lurago. Nella facciata sono presenti le particolari finestre poste in modo verticale.
Le statue delle cinque nicchie,
collocate sopra il portale maggiore, sono opere di Tommaso Rodari, che le realizzò tra il1484 e il 1485.
LA FACCIATA DEL DUOMO DI COMOSlide3
I CANTIERI DEL DUOMO
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale edificio di culto della città di Como ed è situata vicino al lago. Rappresenta uno dei più ragguardevoli monumenti rinascimentali dell’Italia settentrionale. Il Duomo nasce sull’area che ospitava l’antica chiesa di Santa Maria Maggiore. La facciata, realizzata tra il 1447 e il 1498, appare allineata al Broletto e alla torre civica e presenta molte analogie con la facciata del Duomo di Milano.
La
maggior parte delle sculture presenti sulla facciata
è
realizzatea
in
stile gotico, alcune di queste presentano però caratteri propriamente rinascimentali.
All’interno vi sono custoditi arazzi del XVI e XVII secolo, eseguiti a Ferrara, Firenze, Anversa e dipinti cinquecenteschi di Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari.
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Gli
arazzi sono dei quadri tessuti su tela. In origine gli arazzi a Como erano undici ma adesso sono nove, perché due sono andati persi. Essi sono stati realizzati tra il 1558 e il 1633 e provengono dalle città di Firenze, Anversa e Ferrara. Dalle Fiandre provengono sei arazzi, Karcher
ne fece tre, però uno è andato perso, gli altri due sono: Il
Transito della Vergine e
Lo
Sposalizio della Vergine.
Altri tre, sempre
provenienti dalle Fiandre, sono: La Presentazione di Maria al tempio del 1569, l’Assunzione e la Nascita di Maria. I restanti tre sono stati donati al Duomo di Como dall’associazione della Compagnia del Sacramento e sono: Il sacrificio di Abramo, Davide e i Pani Consacrati e l’ultimo ovvero La Caduta della manna. L’arazzo più prezioso e importante è la Natività di Maria, realizzato a Firenze con lana e seta. Slide5
Arazzo della
Nativià
della VergineArazzo del
Transito della VergineSlide6
Arazzo
della
Contesa centenariaSlide7
I
l duomo: Plinio il Vecchio e il Giovane
Sulla facciata del duomo di Como vi sono le statue di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane. Sono due laici vissuti nel primo secolo d.C.Slide8
Plinio il
Vecchio
Gaio Plinio Secondo (Gaius Plinius Secundus), conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 – Stabiae, 25 agosto 79), è stato
uno scrittore, ammiraglio e
naturalista romano
.
La
sua
Naturalis Historia, che conta 37 volumi, è il solo lavoro di Plinio il Vecchio che si sia conservato. Quest'opera è stata il testo di riferimento in materia di conoscenze scientifiche e tecniche per tutto il Rinascimento e anche oltre. All'esperienza militare appartenevano il De iaculatione equestri, libro sull'arte di tirare stando a cavallo, frutto della sua esperienza di ufficiale di cavalleria e i Bella Germaniae.Di
tipo
biografico
o
encomiastico
era il
De vita
Pomponii
Secundi
, due
libri
sulla
vita di
Pomponio
Secondo, poeta tragico a cui era legato da amicizia.
La statua è stata restaurata
nel
2015Slide9
S
tatua
di Plinio il Giovane sul duomo di Como attribuita a Giovanni Rodari Plinio Cecilio Secondo nacque a Novum Comum (oggi Como)
nel 61 o 62 da una ricca
famiglia
di
rango
equestre. Suo padre Lucio Cecilio morì nel 70 e il bambino venne preso sotto la tutela dello zio materno Plinio il Vecchio alla cui morte, nel 79, essendo stato nominato per testamento figlio adottivo, prese i nomi Gaio e Plinio. Poiché era ancora minorenne, Plinio fu affidato all'amico
di
famiglia
Verginio
Rufo
,
che
già
si
era
preso
cura
di
lui subito dopo la
morte
del padre.
Sua sorella Cecilia era morta in giovane età e quando nell'83 morì anche la madre Plinia, egli ereditò tutto il patrimonio di famiglia.L'opera maggiore a noi pervenuta di Plinio il Giovane sono gli Epistularum libri, una raccolta di lettere (247 dirette a 105 diversi destinatari e suddivise in nove libri, più 122 lettere del carteggio tra Plinio e Traiano, delle quali 72 sono quelle scritte da Plinio, aggiunte in seguito in un decimo libro) scritte fra il 96 e il 113.
Plinio il giovane Slide10
CASA BRANDA CASTIGLIONI
L’edificio è stato realizzato per un vescovo cattolico italiano: Branda Castiglioni.
Branda nacque a Milano nel 1415 da una famiglia nobile e potente. Fin da piccolo fu avviato alla carriera ecclesiastica, perché i genitori vantavano la conoscenza di numerosi vescovi. Venne poi nominato vescovo di Como nel 1466 ma, per colpa del nuovo duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza, venne trasferito a Roma dove il Papa lo nominò cardinale in pectore.
Il 15 luglio morì senza che la nomina fosse proclamata e pubblicata.
Fu
sepolto nella Basilica di S.
Pietro in una tomba ora scomparsa.Slide11
Il museo
storico di Giuseppe Garibaldi è ospitato da
Palazzo Olginati, che risale al XV secolo; la proprietà passò dalla famiglia De
Curte, sotto cui venne costruito, ai conti Della Torre di Rezzonico fino agli Olginati.
Il
palazzo, assieme agli arredi e
alle
suppellettili presenti
nell’edificio,venne donato al Comune di Como, grazie al legato dell’ultima discendente della famiglia Olginati, Carlotta, a condizione che vi fosse allestito “un museo da intitolarsi a Giuseppe Garibaldi in memoria del soggiorno che il Generale vi fece” nel 1866.Palazzo OlginatiSlide12
Palazzo Rodari si trova in centro a Como vicino al ristorante sociale in piazza Roma al numero civico 34.
Attualmente è una proprietà privata abitata.
É
stato costruito per scopo abitativo e commerciale.
Palazzo Rodari viene chiamato così, perché la famiglia che l’ha fatto costruire si chiamava Rodari.Il palazzo si affaccia su una piazza, che aveva funzione portuale. Ne sono testimonianza sufficientemente esplicita i palazzi, che vi si affacciano che, per quel che ci è dato di capire dalla loro struttura antica, ripetono in modo preciso la tipologia delle case affacciate sulle rive dei laghi prealpini, con ampie arcate di portici al piano terra.
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Proveniente da
Maroggia
, l’architetto Tommaso Rodari è noto soprattutto per la sua lunga attività nel cantiere della Cattedrale di Como, in qualità di scultore (dal 1484) e capo ingegnere (dal 1486); attività che si estende per ben quarant’anni, dal 1484 al 1526. Sotto la sua direzione si realizzano buona parte della decorazione scultorea della facciata del duomo, la copertura delle tre navate, i fianchi esterni, unitamente alla loro decorazione, tre altari per le cappelle interne e si dà inizio alla costruzione del grandioso coro
triabsidale il cui progetto va, però, ascritto a Cristoforo Solari
Tommaso
RodariSlide14
Palazzo Cernezzi fu costruito tra il Cinquecento e il Seicento. Questo palazzo fu acquistato dall’architetto Giovanni Antonio Piotti, che rinnovò l’edificio. Successivamente ne entrarono in possesso i Porta Cernezzi.
È
caratterizzato da un ampio porticato interno che circonda il cortile d’onore. In una sala del piano terreno si trova un affresco dedicato a Gian Paolo Recchi, con trofei militari secenteschi. A metà scalone troviamo una lapide in onore di Andrea Perlasca. Oggi questo palazzo è la sede del Municipio
Palazzo
CernezziSlide15
COLLEGIO GALLIO
Il Collegio Gallio (Pontificio) è un istituto di istruzione a Como, fondato nel 1583 dal cardinale Tolomeo Gallio. È una tra le scuole più vecchie d’ Europa. I territori che oggi appartengono al Collegio appartenevano un tempo agli Umiliati di Milano.
Nel 1571, però, Tolomeo Gallio si impadronì di questi territori, grazie anche all’aiuto del pontefice. L’anno successivo Tolomeo venne eletto Cardinale Segretario di Stato da Papa Gregorio XIII; Tolomeo, allora, decise di costruire, presso i territori conquistati, un istituto di istruzione per ragazzi sulle basi del Concilio di Trento. Il cardinale approvò la costruzione dell’edificio e lo affidò ai Chierici Regolari. Nel 1583 iniziarono i lavori e l’edificio fu inaugurato il 18 giugno 1589. All’inizio il collegio ospitava solo ragazzi appartenenti a nobili famiglie, ma poi anche agli orfani. Due volte il collegio venne ristrutturato per inondazioni causate dal lago; all’interno della scuola si decise di costruire chiese e seminari. Il collegio venne anche chiuso per un certo periodo di tempo a causa delle epidemie. Quando l’istituto venne riaperto, la Rivoluzione francese lo mandò in crisi. Slide16
Le conseguenze della Rivoluzione
francese
La prima conseguenza per l’istituto fu la perdita di villa Roscio a Monte
Olimpino, la residenza estiva degli alunni
.
La
seconda conseguenza della Rivoluzione
francese
fu l’instaurazione della lingua francese nella scuola. La terza conseguenza fu l’instaurazione delle materie scientifiche e tecnologiche. Ancora oggi, il Collegio Gallio continua la sua espansione con scuole di infanzia, scuole primarie, scuole secondarie di primo grado, licei classici, licei scientifici, licei linguistici e quadriennali internazionali.Slide17
RITRATTI GIOVIANISlide18
La
galleria dei Ritratti Gioviani è una collezione di ritratti di uomini illustri, iniziata nel 1521 dall’umanista Paolo
Giovio per la sua villa in Borgovico, poi demolita nel 1615. La galleria era stata divisa dallo stesso
Giovio in quattro sezioni: filosofi, artisti, altri dotti, condottieri, cioè papi, signori e uomini d’armi.
La
galleria gioviana ebbe ampio successo e fu imitata da altri collezionisti, tra cui il cardinale Federico Borromeo per l’Ambrosiana di Milano.
LA PINACOTECA DEI RITRATTI GIOVIANISlide19
IL RITRATTO DI
TOTILAAutore: Salviati, Francesco (1510-1563), esecutoreCronologia: ca. 1548Tipologia: pitturaMateria e tecnica: olio su telaMisure: 650 mm x 920 mm Notizie storico-critiche: Il ritratto venne probabilmente tolto dal Museo di Borgovico per essere portato nella casa Grande dei Giovio, oggi corrispondente ai numeri 107 e 109 di via Vittorio Emanuele.Qui rimase agli eredi con cognome Giovio fino circa alla metà del XIX secolo, quando l'ultimo discendente, Paolo Giovio, vendette gli immobili a Pietro
Baragiola e divise fra le nipoti e le figlie la collezione dei ritratti.Il dipinto venne spedito a Como nel maggio 1549. Di esso esiste una copia agli Uffizi e un'altra al Kunst di Vienna.
L'immagine gioviana non ha rapporti con le poche occorrenze
tardoquattrocentesche
e cinquecentesche della raffigurazione di
Totila
. Épossibile, invece, che il Giovio sia ricorso a monete gote per ricavarne l'immagine.Slide20
Ritratto di
TotilaSlide21
Il Conservatorio di Como, istituito nel 1982 quale sede distaccata del Conservatorio di
Milano,
acquisì autonomia giuridica dal 2 novembre 1996.
È il più giovane dei conservatori della Lombardia. Slide22
L'edificio che ospita il Conservatorio un tempo era un
ospedale:
la sua costruzione risale alla seconda metà del Quattrocento. Situato appena fuori dalle mura cittadine, presso l'antico borgo di Porta Nuova (oggi chiamata via Cadorna), inizialmente presentava una pianta a "T", con annesse due piccole chiese.
Il
vecchio ospedale fu attivo fino all'inizio del
Novecento.
Il complesso fu destinato ad essere la caserma del Corpo dei Vigili del fuoco fino al 1960; tra il 1971 ed il 1973 il Comune di Como avviò importanti lavori di recupero della
struttura, finché si giunse ad un accordo con il Conservatorio di Milano per l'apertura della sua sede staccata.Slide23
Il lavoro è stato realizzato dalla classe
2B
della scuola secondaria I.C Como Lora Lipomo a.s 2016-2017